Vaso Mandrillus Primates fa parte, insieme al Vaso Brazza Primates e al Vaso Kandti Primates, della collezione Primates di Elena Salmistraro per Bosa, presentata a Maison & Objet nel 2017.
La Collezione Primates vuole ricordare la delicata relazione che esiste tra l’uomo e la scimmia. La scimmia è l’animale che più evoca l’uomo, nella forma del corpo, negli sguardi, nei movimenti: un potere di somiglianza che lo rende affascinante e che ha ispirato il progetto.
La Collezione Primates completa comprende anche le maschere, sculture da appendere a parete come totem domestici dal forte impatto e i piatti decorativi illustrati con gli schizzi e le ispirazioni di Elena Salmistraro.
Dimensioni: L 25 x H 40 cm
La Collezione Primates di Elena Salmistraro per Bosa è una collezione in raffinata ceramica, per ricordare il delicato rapporto che esiste tra l’uomo e la scimmia. La scimmia è l’animale che più evoca l’uomo, nella forma del corpo, negli sguardi, nei movimenti: un potere di somiglianza che la rende affascinante e che ha ispirato il progetto.
I vasi ne racchiudono l’anima attraverso i dettagli e le coloratissime textures, con il compito di riportare questo animale nel nostro ambiente quotidiano per sedurci con la sua forza vitale.
I piatti decorativi in ceramica sono illustrati con gli schizzi e le ispirazioni di Elena Salmistraro: perimetrati da una leggera cornice, sono disponibili con sei soggetti e in due diverse misure.
La tribù si amplia con le maschere, sculture da appendere a parete come totem domestici dal forte impatto.
ELENA SALMISTRARO
Elena Salmistraro, designer e artista del prodotto, vive e lavora a Milano.
Si è laureato al Politecnico di Milano nel 2008 e con il suo architetto Angelo Stoli ha fondato il proprio studio nel 2009, dove da allora lavora a progetti di architettura e design.
Lavora come product designer e artista-illustratore per aziende leader nel settore creativo, tra cui Apple, Disney, Alessi, Lavazza, Bosa, Seletti, De Castelli, Cc-Tapis, Timberland, Replay, LuisaViaRoma, Yoox, LondonArt, Lithea, Bitossi Home e altri. Collabora anche con prestigiose gallerie d’arte e design, come Rossana Orlandi, Dilmos, Camp Design Gallery, Subalterno1 e Secondome.
BOSA
Fu nel 1976 che Italo Bosa iniziò la propria produzione ceramica seguendo le antiche tecniche di lavorazione di oggetti realizzati interamente a mano, esaltati da una ricca tavolozza di colori, decorati con metalli preziosi – oro, platino, rame – e smalti dalle tonalità esclusive create dall’azienda . Tecniche precise che sono ancora oggi alla base della produzione di Bosa e che conferiscono agli oggetti unicità, qualità e riconoscibilità. Gli oggetti e gli arredi in ceramica creati nella casa Bosa, oltre a esprimere tutta la conoscenza del mestiere, trasmettono quella incessante sperimentazione di le possibilità della ceramica che ha tra i suoi obiettivi la trasformazione delle abitudini formali e funzionali in nuove interpretazioni, nuove fantastiche funzioni e mondi, una missione che Italo Bosa ha potuto trasferire alle figlie Francesca e Daniela, a sua moglie e a tutti i suoi collaboratori.
Vaso Mandrillus Primates fa parte, insieme al Vaso Brazza Primates e al Vaso Kandti Primates, della collezione Primates di Elena Salmistraro per Bosa, presentata a Maison & Objet nel 2017.
La Collezione Primates vuole ricordare la delicata relazione che esiste tra l’uomo e la scimmia. La scimmia è l’animale che più evoca l’uomo, nella forma del corpo, negli sguardi, nei movimenti: un potere di somiglianza che lo rende affascinante e che ha ispirato il progetto.
La Collezione Primates completa comprende anche le maschere, sculture da appendere a parete come totem domestici dal forte impatto e i piatti decorativi illustrati con gli schizzi e le ispirazioni di Elena Salmistraro.
Dimensioni: L 25 x H 40 cm
La Collezione Primates di Elena Salmistraro per Bosa è una collezione in raffinata ceramica, per ricordare il delicato rapporto che esiste tra l’uomo e la scimmia. La scimmia è l’animale che più evoca l’uomo, nella forma del corpo, negli sguardi, nei movimenti: un potere di somiglianza che la rende affascinante e che ha ispirato il progetto.
I vasi ne racchiudono l’anima attraverso i dettagli e le coloratissime textures, con il compito di riportare questo animale nel nostro ambiente quotidiano per sedurci con la sua forza vitale.
I piatti decorativi in ceramica sono illustrati con gli schizzi e le ispirazioni di Elena Salmistraro: perimetrati da una leggera cornice, sono disponibili con sei soggetti e in due diverse misure.
La tribù si amplia con le maschere, sculture da appendere a parete come totem domestici dal forte impatto.
ELENA SALMISTRARO
Elena Salmistraro, designer e artista del prodotto, vive e lavora a Milano.
Si è laureato al Politecnico di Milano nel 2008 e con il suo architetto Angelo Stoli ha fondato il proprio studio nel 2009, dove da allora lavora a progetti di architettura e design.
Lavora come product designer e artista-illustratore per aziende leader nel settore creativo, tra cui Apple, Disney, Alessi, Lavazza, Bosa, Seletti, De Castelli, Cc-Tapis, Timberland, Replay, LuisaViaRoma, Yoox, LondonArt, Lithea, Bitossi Home e altri. Collabora anche con prestigiose gallerie d’arte e design, come Rossana Orlandi, Dilmos, Camp Design Gallery, Subalterno1 e Secondome.
BOSA
Fu nel 1976 che Italo Bosa iniziò la propria produzione ceramica seguendo le antiche tecniche di lavorazione di oggetti realizzati interamente a mano, esaltati da una ricca tavolozza di colori, decorati con metalli preziosi – oro, platino, rame – e smalti dalle tonalità esclusive create dall’azienda . Tecniche precise che sono ancora oggi alla base della produzione di Bosa e che conferiscono agli oggetti unicità, qualità e riconoscibilità. Gli oggetti e gli arredi in ceramica creati nella casa Bosa, oltre a esprimere tutta la conoscenza del mestiere, trasmettono quella incessante sperimentazione di le possibilità della ceramica che ha tra i suoi obiettivi la trasformazione delle abitudini formali e funzionali in nuove interpretazioni, nuove fantastiche funzioni e mondi, una missione che Italo Bosa ha potuto trasferire alle figlie Francesca e Daniela, a sua moglie e a tutti i suoi collaboratori.