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ANTONIO GUCCIONE

Durante la sua carriera Antonio Guccione ha collaborato con le più prestigiose riviste di moda, realizzando le più importanti campagne pubblicitarie per Gucci, Prada, Versace, Officine Panerai e molti altri. Negli ultimi anni ci sono state anche molte pubblicazioni di libri
dedicato alle sue opere; tra i più importanti ci sono 'ABSOLUTE STATEHOOD', 'FACES OF NEW YORK', 'FASHION AND FACES'.
È l'interprete dei ritratti delle celebrità e delle figure più influenti dell'ultimo secolo della moda, dello spettacolo, della politica, del cinema ecc. come Richard Gere, Dustin Hoffman, Kate Moss, Tyra Banks, Giorgio Armani, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Roberto Bolle, e molti altri.
La sua ultima fatica è SKULLS, un viaggio e una profonda riflessione sulla caducità della vita attraverso la vanitas; mette in scena teschi ispirati ai grandi del passato (recenti e non) e personalizzati con ciò che li ha resi famosi e immortali nel corso degli anni o dei secoli.

ANTONIO GUCCIONE PROGETTO “IL FALO' DEI VANITATES” TRA FOTOGRAFIA E ARTE.

Antonio Guccione ha fotografato le donne più belle del mondo, da Carla Bruni a Elle McPherson, le protagoniste dei suoi ritratti sono le icone della cultura e dello spettacolo da Alberto Moravia a Giorgio Armani a Richard Gere. Ma nelle sue fotografie il soggetto diventa uno strumento con cui l'artista riflette le sue emozioni, il suo stato d'animo e la sua estetica.

Nel 2008 inizia il progetto ancora in continua evoluzione e innovazione dal titolo "Il falò della Vanitas", esposta dal 16 gennaio al 16 marzo presso il Salotto di Milano al civico 2 di via della Spiga. Non solo fotografie ma vere opere d'arte, ritratti intensamente pittorici, in cui l'artista sperimenta l'applicazione di materiali misti ai soggetti rappresentati, al fine di creare una favola poetica che racconta un sogno che è stato realtà. Queste fotografie hanno anche un forte carattere psicologico, la loro natura e personalità, con grande attenzione ai dettagli, e portano l'osservatore a percepire aspetti del lavoro soggettivo, sottesi in queste “scenografie metafisiche”.

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