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Gio Ponti

Giovanni Ponti, detto Gio, è stata una delle figure più importanti nel panorama artistico del ventesimo secolo. Architetto, designer industriale, artista ed editore, è considerato uno dei padri dell’architettura moderna in Italia. Laureatosi nel 1921, Gio Ponti ottiene il primo incarico nel 1923 alla Richard-Ginori, in qualità di direttore artistico. Nel 1927 si associa a Emilio Lancia e fonda lo studio Ponti-Lancia, mentre l’anno successivo fonda la rivista Domus. La sua carriera è ormai avviata, ramificandosi in diversi settori artistici. In questi anni disegna mobili di fascia alta e alcuni oggetti per la produzione in serie, realizzati e venduti da La Rinascente con il marchio Domus Nova. Nel 1931 inizia la collaborazione con la ditta Luigi Fontana, successivamente denominata FontanaArte, della quale assume la carica di direttore artistico. Nei primi anni Trenta disegna la lampada da tavolo Bilia, la collezione di lampade 0024 e il tavolino in acciaio e vetro 1932, ancora oggi nel catalogo dell’azienda. Prosegue anche la sua carriera come architetto, e nel 1936 gli viene assegnata la docenza del corso di "Interni, arredamento e decorazione" al Politecnico di Milano, che manterrà fino al 1961.

Nell’immediato dopoguerra inizia la collaborazione con l’azienda veneziana Venini, disegnando le spettacolari lampade in vetro soffiato della collezione che porta il suo nome, ancora oggi a catalogo. Nel 1948 crea la leggendaria macchina da caffè La Cornuta per La Pavoni, e nel 1954 è tra gli artefici del premio Compasso d’Oro. Inizia uno dei suoi periodi più fecondi, soprattutto per quanto riguarda il design di prodotto, mentre nel campo dell’architettura porta a termine il progetto di uno degli edifici iconici di Milano, il grattacielo Pirelli (1956).

Moltissimi gli arredi e i complementi realizzati in questi anni, tra i quali possiamo citare quelli ancora a catalogo, come le posate della collezione Conca, declinate anche nella versione per bambini e il centrotavola in acciaio per Sambonet (1951), la collezione di lampade Pirellina - Pirellone per FontanaArte, ispirata al suo grattacielo (1967) la collezione di lampade Fato per Artemide (1969). Alcuni dei pezzi iconici disegnati da Gio Ponti sono frutto della collaborazione con aziende come Cassina, che produce ininterrottamente dal 1957 la sedia Superleggera, mentre Molteni & C. vanta una ricca collezione di mobili e sedute firmate Gio Ponti, la Gio Ponti Collection, che comprende, tra gli altri, pezzi come la poltrona D.154.2 (1953), la poltrona Round D.154.5 (1954), la poltrona D.153.1 (1953) e il tavolino in legno e vetro D.552.2. Infine, nel catalogo Poltrona Frau troviamo le sedute della linea Dezza, disegnate nel 1965 per la sua casa milanese, anch’esse oggetti iconici e sempre attuali. Gio Ponti muore nel 1979 a Milano, nella casa da lui progettata in via Dezza.

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